Come ben sai la cessione del quinto dello stipendio e/o della pensione è ad oggi una delle soluzioni più apprezzate da chi necessita di un prestito. Oggi, in particolar modo, parlando di cessione del quinto e TFR, cercheremo di capire quale importanza rivesta il Trattamento di Fine Rapporto nella concessione di tale tipo di prestito.
E ancora cercheremo di capire come richiedere un anticipo, come usarlo e se si può estinguere anticipatamente il prestito contratto. Iniziamo subito con il comprendere che cos’è il TFR.
Trattamento di Fine Rapporto: che cos’è?
Il Trattamento di Fine Rapporto, conosciuto dai più come TFR, si può definire come la cifra che, conclusosi il rapporto di lavoro, il datore di lavoro corrisponde obbligatoriamente al dipendente. E questo a prescindere dal fatto che l’interruzione del lavoro sia avvenuta per:
- Cessazione attività
- Fallimento
- Licenziamento
Raggiungimento del limite di età previsto dalla legge.
Infatti, nel caso in cui il lavoratore abbia scelto di lasciare il TFR in azienda, la liquidazione finale altro non è che la somma accantonata ogni mese dalle buste paga del dipendente. Questo implica, di fatto, che il TFR matura e cresce in relazione alla durata stessa del rapporto di lavoro.
Il vincolo del TFR
Ora guarda questo. Come ben sai la cessione del quinto dello stipendio, concessa a dipendenti pubblici, privati e statali, e anche dall’Inps ai pensionati, prevede che il prestito sia pagato tramite trattenuta della rata dallo stipendio. È importante sapere, inoltre, che quando vi è in corso una cessione del quinto, il Trattamento di Fine Rapporto è vincolato alla cessione per l’intera durata del prestito ottenuto.
Nella cessione del quinto il TFR è una garanzia di restituzione del prestito per l’istituto che lo ha concesso. L’istituto, infatti, nel caso in cui il soggetto non possa più ripagare le rate del prestito contratto si rifà sul TFR accantonato nel corso degli anni dal dipendente.
Si tratta certamente di una misura precauzionale da parte degli enti finanziari, volti a tutelarsi da qualsiasi tipo di inadempimento. Più è alto il TFR accantonato, maggiore è la cifra ottenibile a mezzo cessione del quinto. Finito il prestito, il Trattamento di Fine Rapporto viene svincolato del tutto.
TFR anticipato: sì o no?
Quando si parla di cessione del quinto e TFR spesso ci si chiede se quest’ultimo può essere anticipato. In linea generale possiamo rispondere a questa domanda dicendo che non è possibile, a meno che il TFR non sia superiore al debito residuo. Questo vuol dire, in pratica, che è possibile richiedere la cifra che eccede il debito residuo.
E se l’azienda concede l’anticipo anche se questo non è superiore al debito residuo? In questo caso specifico l’azienda è direttamente responsabile nei confronti della finanziaria che ha erogato il prestito.
TFR e licenziamento
Che cosa succede in caso di licenziamento? Se il dipendente non ha rimborsato del tutto il prestito, l’azienda è chiamata a riconoscere all’istituto finanziario parte (o l’intero) Trattamento di Fine Rapporto accantonato dal lavoratore. Considerando, inoltre, che la quota da versare è da considerarsi al netto degli interessi non ancora maturati.
In caso di avvenuto licenziamento è possibile che si verifichino due situazioni per quanto riguarda il debito residuo:
- Più alto del TFR maturato e il debito va estinto trattenendo la somma dallo stipendio del nuovo lavoro o tramite un piano di rientro.
- Inferiore al Trattamento di Fine Rapporto. Questo comporta che la parte eccedente venga riconosciuta al lavoratore.
E nel caso di fallimento dell’azienda? In questo caso è chiamata a intervenire l’assicurazione, dal momento che è la polizza sul rischio vita/perdita dell’impiego è obbligatoria in caso di cessione del quinto, ma è sempre meglio informarsi bene quando si sottoscrive il contratto.
Se è vero che l’assicurazione fa fronte al debito contratto da un soggetto, è anche vero che può rivalersi sul dipendente per ottenere il risarcimento nel momento in cui il lavoratore trova un altro lavoro.
Quando si può richiedere il TFR?
Il TFR si può richiedere in particolari situazioni e secondo opportune modalità. E nello specifico se:
- il dipendente ha maturato un’anzianità lavorativa di almeno 8 anni presso la stessa azienda.
- la cifra massima richiedibile non va oltre il 70% dell’importo accantonato dal dipendente.
- l’anticipo è richiesto soltanto una volta. Ad esempio per far fronte a spese urgenti documentabili. Ovvero? Acquisto di un immobile o maternità.
Prima di richiedere l’anticipo del TFR valuta se questo è sufficiente a soddisfare le tue esigenze dal momento che, come accennato, potrebbe non essere sufficiente a coprire la cessione del quinto.
Estinguere la cessione del quinto con TFR
Richiedere l’anticipo del TFR per estinguere in maniera anticipata la cessione del quinto non è una strada che si percorre con facilità. E il motivo lo abbiamo già spiegato: il Trattamento di Fine Rapporto è una garanzia di restituzione del prestito per le finanziarie.
È anche vero che, nel caso in cui il TFR è superiore al debito residuo, su benestare dell’assicurazione e del datore di lavoro è possibile intraprendere questa strada.