Ci sono differenze tra prestito personale e cessione del quinto? Si tratta certamente di una domanda lecita se necessiti di un credito e voi scegliere in maniera oculata la soluzione migliore per le tue necessità.
Iniziamo subito con il dire che in entrambi i casi ci troviamo in presenza di un credito al consumo. È anche vero, però, che la disciplina che regola i due prestiti li rende diversi sotto alcuni aspetti fondamentali che possono essere determinanti nella scelta di una formula piuttosto che dell’altra.
In entrambi i casi parliamo di prestiti non finalizzati, ovvero di prestiti che consentono di ottenere liquidità senza dover specificare il motivo della richiesta. È così possibile richiedere un prestito per affrontare spese più o meno impreviste o comunque urgenti, come ad esempio:
- spese di matrimonio
- ristrutturazione casa
- acquisto di mobili per l’abitazione
- acquisto elettrodomestici
- spese mediche
- acquisto di un’auto
Garanzie
Mettendo a confronto le due tipologie di prestito, la prima differenza che salta all’occhio è che, rispetto al prestito personale, la cessione del quinto dello stipendio o della pensione risulta avere maggiori garanzie. Il motivo risiede nel fatto che nella cessione del quinto:
- La rata viene trattenuta dalla busta paga/pensione direttamente dal datore di lavoro/ente pensionistico. Questo consente di garantire all’istituto bancario o finanziario che ha erogato il prestito di riavere il credito prestato. Eliminando di conseguenza il rischio di insolvenza da parte del debitore.
- Il credito erogato, inoltre, è strettamente connesso per legge alla sottoscrizione di un’assicurazione contro il rischio morte e perdita del lavoro.
Questo ci fa capire che la scelta tra prestito personale e cessione del quinto non è per niente scontata. A maggior ragione se pensiamo che usufruendo della cessione del quinto non sono necessari garanti a sostegno della fattibilità del prestito. Di fatto, sia l’azienda che l’ente previdenziale sono la migliore garanzia per gli istituti di credito.
Per quanto riguarda il prestito personale, in assenza di sufficienti garanzie reddituali, l’istituto erogante può richiedere che sia presente un fideiussore.
Limiti e obblighi assicurativi
Parlando di differenze tra prestito personale e cessione del quinto è importante tenere a mente anche i limiti e gli obblighi connessi a queste due soluzioni. E in primis, come accennato, bisogna considerare i costi relativi alla sottoscrizione delle polizze assicurative, che per la cessione del quinto sono obbligatorie per legge.
Nello specifico:
- I lavoratori dipendenti sono chiamati a sottoscrivere entrambe le assicurazioni (rischio impiego e vita).
- I pensionati invece devono sottoscrivere soltanto l’assicurazione sulla vita.
A differenza della cessione del quinto, per ottenere un prestito personale le polizze non sono obbligatorie.
Requisiti dei richiedenti
E giungiamo a un altro punto chiave. Quali soggetti possono fare richiesta di cessione del quinto o prestito personale? Devono avere delle caratteristiche ben precise?
In linea generale possiamo dire che la cessione del quinto si rivolge fondamentalmente ai dipendenti:
E ancora ai pensionati:
Il prestito personale, invece, si indirizza ad altre categorie di lavoratori, come ad esempio:
- Imprenditori
- Lavoratori autonomi
- Liberi professionisti
- Lavoratori atipici o part-time.
È opportuno sottolineare che anche la storia creditizia dei soggetti richiedenti è di fondamentale importanza per poter accedere al credito. Da questo punto di vista, ottenere una cessione del quinto è più semplice. Non a caso possono farne richiesta i soggetti che hanno subito un protesto o sono stati segnalati al CRIF (Centrale Rischi Finanziari) come cattivi pagatori. E questo perché, come accennato, la garanzia principale per l’istituto creditore è rappresentata dal:
- Reddito
- TFR accumulato
- Affidabilità del datore di lavoro presso cui lavora il dipendente, o dell’ente previdenziale nel caso di pensionati.
Chi ha una storia creditizia “macchiata” da ritardi, invece, spesso ha minori possibilità di ottenere un prestito personale.
Rimborso del prestito
Tra le differenze più evidenti tra prestito personale e cessione del quinto possiamo certamente annoverare la modalità di rimborso del prestito. Nel prestito personale le modalità viene stabilito in sede di contratto tra le parti interessate a questa soluzione.
Nel caso della cessione del quinto, invece, non è previsto alcun tipo di discrezionalità. La rata, infatti, viene trattenuta direttamente dal datore di lavoro o dall’ente previdenziale dallo stipendio o dalla pensione con scadenza mensile.
Le rate del prestito
E parliamo proprio delle rate che, di fatto, rappresentano un’altra importante differenza. L’importo della rata, nel caso della cessione del quinto, dipende strettamente dallo stipendio netto percepito mensilmente, dal quale può essere detratto al massimo 1/5.
Stessa cosa chiaramente vale per i pensionati che, ti ricordiamo, possono richiedere la cessione del quinto solo se percepiscono una pensione superiore a quella che viene definita “pensione minima”, ovvero sufficiente a soddisfare le necessità primarie e a garantire una vita dignitosa.
E per quanto riguarda la rata del prestito personale? Quest’ultima si calcola tenendo in considerazione la seguente combinazione: importo/durata del piano di ammortamento. Il suo pagamento, invece, avviene a discrezione del soggetto che può scegliere liberamente tra addebito su conto corrente o bollettino postale.
Importo del prestito
Siamo giunti all’ultimo punto sulle differenze tra cessione del quinto e prestito personale. L’ultimo punto si focalizza sull’importo che un soggetto può richiedere. I soggetti che vogliono usufruire di un prestito personale possono ottenere al massimo 30.000€.
Ancora una volta, invece, la cessione del quinto viene incontro anche a esigenze più ingenti. Ad esempio?
- Cessione del quinto 10000€
- Prestito con cessione 20000€
- E ancora cessione del quinto 30000€
- Oppure cessione del quinto per 40000€
- Infine cessione del quinto 50000€
Considera sempre che la cifra erogabile è condizionata dalla rata che il soggetto può pagare ogni mese e di conseguenza dall’importo netto della pensione o dello stipendio percepito.