Preventivo gratuito e senza impegno per dipendenti pubblici e privait
La cessione del quinto per dipendenti pubblici è indubbiamente un’ottima soluzione per chi necessita di un prestito per realizzare i propri progetti, piccoli o grandi che siano. I vantaggi connessi alla cessione del quinto sono numerosi e tra questi possiamo certamente annoverare la velocità e la semplicità di questo prestito.
Ricordiamo brevemente che la cessione del quinto è un prestito istituito nel 1950 con il DPR 180 che ne stabilisce la sua restituzione tramite trattenuta sulla busta paga. All’inizio a questo prestito potevano accedere soltanto i dipendenti pubblici e statali che avevano maturato almeno 4 anni di contribuzioni al fondo di garanzia INPDAP. Nel corso del tempo, tale tipologia di prestito si è estesa anche ai dipendenti privati, ai medici convenzionati all’ENPAM e ai pensionati. Come stabilito dalla normativa vigente:
Queste sono:
- Assicurazione sulla vita, al fine di tutelare gli eredi in caso di decesso prematuro del soggetto richiedente.
- Rischio di impiego, nel caso in cui il dipendente perda il lavoro.
Come funziona la cessione del quinto?
Iniziamo subito con il dire che la cessione del quinto per dipendenti pubblici è un prestito personale non finalizzato. Che cosa vuol dire questo? Semplicemente che per ottenerlo non è necessario che il richiedente fornisca giustificazioni o finalità di utilizzo.
Sembra pertanto evidente che questo prestito è perfetto per coloro che necessitano di una somma di denaro in breve tempo, per soddisfare qualsiasi tipo di esigenza: dalla ristrutturazione di una casa fino all’acquisto di una macchina o altro ancora.
Il pagamento delle rate del prestito si effettua tramite trattenuta diretta sulla busta paga. Il dipendente non deve fare nulla, dal momento che a trattenere l’importo da versare per saldare il prestito è direttamente l’Amministrazione.
Questo prelievo diretto della rata dallo stipendio, consente all’Istituto che ha erogato il prestito la garanzia di ottenere il rimborso con puntuale scadenza mensile. Tale modalità di rimborso non rappresenta una garanzia soltanto per la banca o la finanziaria, ma anche per lo stesso dipendente. I motivi sono molteplici e così elencabili:
- Tassi di interesse più bassi rispetto a quelli dei classici prestiti.
- Non sono necessarie ulteriori garanzie. Infatti, il prestito è sempre a firma singola.
- E ancora non è necessario consultare la CRIF ovvero la Centrale Rischi Finanziari dal momento che anche i cattivi pagatori e i protestati possono accedere a questa tipologia di prestito.
- Grazie alla sua durata massima, 10 anni, è possibile accedere anche a cifre importanti.
- Infine, non è indispensabile avere un’anzianità minima di servizio.
Normativa vigente
Secondo quanto stabilito dalla legge il prestito con cessione del quinto ha una durata ben precisa. Ovvero, parte da un minimo di 24 mesi e può arrivare fino a un massimo di 120 mesi.
Come suggerisce il nome stesso di questo prestito, l’importo della rata può essere minore o uguale (ma non maggiore) al quinto della retribuzione mensile, al netto delle ritenute, del dipendente.
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Chi può richiederla?
Come abbiamo detto poco sopra, la cessione del quinto è un prestito destinato ai dipendenti del settore pubblico, ma anche ai dipendenti statali, pensionati INPS ed ex INPDAP, in possesso di un regolare contratto a tempo indeterminato.
In particolar modo, quando parliamo di dipendenti pubblici, parliamo di coloro che lavorano nei seguenti uffici:
- Pubblica Amministrazione
- Enti Pubblici
- Ed Enti Locali.
Quali sono i requisiti?
I prestiti con cessione del quinto sono destinati a coloro che possiedono determinati requisiti, tra i quali ricordiamo:
- Assunzione con contratto a tempo indeterminato (anche nel caso in cui sia part-time).
- Stipendio regolare e continuativo.
- Regolarmente in servizio nel momento di richiesta del prestito.
- Essere maggiorenne quando nel momento della sottoscrizione del contratto.
Ecco l’iter burocratico
Ecco un’altra cosa importante da sapere. La procedura relativa alla cessione del quinto per i dipendenti pubblici prevede un iter burocratico alquanto semplice. Tra i documenti indispensabili per la presentazione della domanda all’istituto scelto è opportuno ricordare che è necessario presentare il Certificato di Stipendio rilasciato dal datore di lavoro. Quest’ultimo è un documento che contiene al suo interno i dati più importanti relativi al rapporto stesso di lavoro.
Oltre al CUD e alla Carta di Identità, se necessario, si dovranno presentare anche i conteggi di estinzione anticipata di eventuali cessioni da rinnovare o di pignoramenti da estinguere.
Dopo la presentazione della documentazione richiesta l’ultimo passo è la notifica, ovvero la consegna di una copia del contratto firmato al datore di lavoro a mezzo PEC.
Infine, per procedere con la liquidazione del saldo è necessario possedere l’Atto di Benestare firmato.
Che cos’è la delegazione di pagamento?
Adesso un’altra cosa. Vuoi sapere che cos’è la delegazione di pagamento? Se si ha la necessità di ottenere una cifra alta, o nel caso in cui si stia già sostenendo il rimborso di un prestito con cessione del quinto, è possibile richiedere il prestito Delega.
Questo implica, chiaramente, che sarà necessario pagare due rate e sottostare quindi ad avere due trattenute sullo stipendio. Anche il questo caso, l’importo massimo non può superare il 40%.
Rinnovare la cessione del quinto
Una cosa molto importante da tenere in considerazione è che la cessione del quinto per dipendenti pubblici presenta un’importante caratteristica.
Questo implica il fatto che il prestito in corso viene estinto anticipatamente, dando vita a un nuovo prestito con durata più lunga. Qual è il vantaggio del rinnovo? In pratica consente al dipendente pubblico di disporre di una nuova liquidità, senza però dover sottostare ad un’altra rata mensile.
Quando il prestito viene estinto in anticipo, l’istituto finanziario riconosce al richiedente lo sconto sugli interessi e il rimborso delle spese accessorie.
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