Doppia Cessione Del Quinto

Liliana Serio
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Se non ci sono dubbi sul fatto che la cessione del quinto è ad oggi tra le soluzioni più apprezzate dai lavoratori e dai pensionati per i suoi vantaggi, anche la doppia cessione del quinto sta prendendo piano piano campo tra i prestiti.

Come si evince dal nome stesso, il doppio quinto, conosciuto anche con il nome di prestito delega, permette di usufruire di un prestito con una rata di rimborso mensile che non supera i due quinti, ovvero il 40%, dello stipendio netto del soggetto che ne fa richiesta. La doppia cessione del quinto, quindi, consente di eccedere la quinta parte dello stipendio netto mensile (due quinti dello stipendio), cosa che non è possibile fare con la semplice cessione del quinto.

La rata mensile viene prelevata, come per la normale cessione del quinto, direttamente dallo stipendio del richiedente. Il pagamento può essere dilazionato in un massimo di 120 rate mensili. Chiaramente, con un importo che si mantiene fisso e costante nel tempo. Proprio per l’ingente somma di denaro che si può ottenere, sembra evidente che la doppia cessione del quinto dello stipendio è una soluzione particolarmente indicata per coloro che hanno bisogno di molta liquidità.

Approfondiamo l’argomento.

Doppia Cessione Del Quinto

Obblighi del datore di lavoro

Come sicuramente già sai i dipendenti hanno diritto per legge ad accedere alla cessione del quinto. Il datore di lavoro non può rifiutarsi di accettare la richiesta di prestito.

Il ruolo del datore di lavoro in questo frangente è fondamentale. È quest’ultimo, infatti, che trattiene ogni mese la quota della rata dallo stipendio del suo dipendente. Ed è sempre il datore che la versa alla banca o all’istituto finanziario che ha concesso il credito. Ma che cosa succede quando non si parla più di semplice cessione ma di doppia cessione del quinto? In questo caso, è opportuno sottolinearlo, il datore di lavoro svolge un ruolo molto importante, ovvero decisionale. Che cosa vuol dire?

Il datore di lavoro può concedere o negare ai suoi dipendenti la doppia cessione del quinto.

Non a caso, quando si presenta la richiesta per questo prestito è necessario allegare tra i vari documenti anche un’autorizzazione scritta del datore di lavoro che accetta la richiesta del dipendente. Quest’ultima, di solito viene rilasciata grazie ad una convenzione tra l’Ente e l’istituto di credito.

Chi può farne richiesta?

La cessione del doppio quinto può essere richiesta da soggetti già titolari di una cessione del quinto. In particolar modo, ad esclusione di pochi casi, possono richiedere la doppia cessione i dipendenti statali, pubblici e privati che usufruiscono di un contratto di lavoro stabile.

E i pensionati? Se possono accedere tranquillamente alla cessione del quinto Inps, piuttosto che ad un’altra, come ad esempio quella per gli iscritti all’Enpam, i pensionati sono esclusi dalla possibilità di ottenere la cessione del doppio quinto.

I pensionati non possono usufruire della doppia cessione del quinto della pensione perché ad opporsi sono proprio gli enti pensionistici.

Secondo quanto stabilito dalla legge e dall’Inps, infatti, la pensione è cedibile fino ad un quinto del suo importo, ad esclusione del trattamento minimo. Cosa vuol dire questo? Semplicemente che il prestito con cessione del quinto della pensione non può e non deve decurtare oltre una determinata soglia la pensione. La soglia minima viene stabilita dalle legge italiana come essenziale alla sopravvivenza di un individuo.

Quanto detto chiarisce bene il perché i pensionati non possono ottenere la doppia cessione del quinto, dal momento che la rata di un doppio prestito potrebbe intaccare la soglia minima, indispensabile alla sopravvivenza, di cui abbiamo parlato.

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Requisiti necessari

Oltre ad essere un lavoratore con un contratto preferibilmente a tempo indeterminato, con uno stipendio mensile fisso, per ottenere il prestito è indispensabile che il soggetto richiedente mostri di essere in possesso di altri requisiti. Tra questi ricordiamo:

  1. Un TFR (Trattamento di Fine Rapporto) sostanzioso. Questo è importante perché è prevista la possibilità di dimettersi dal lavoro anche se il rimborso del doppio quinto è in corso. La cifra rimanente, in questo caso, viene trattenuta direttamente dal TFR.
  2. Il consenso scritto della azienda presso la quale il soggetto richiedente presta servizio.
  3. Possesso di due polizze assicurative volte a tutelare la famiglia del soggetto e a garantire all’ente che ha concesso il credito di rientrare della cifra prestata in caso di perdita del lavoro o di morte prematura del sottoscrittore.

Documenti indispensabili

Concludiamo ricordando quali documenti è necessario produrre quando si richiede formalmente la doppia cessione del quinto. Eccoli elencati di seguito:

  • Busta paga
  • CUD (Certificato Unico Dipendente)
  • Carta di Identità in corso di validità
  • Tessera sanitaria
  • Certificato di stipendio.

Infine, come già avviene per il classico prestito con cessione, è possibile rinnovare ed estinguere anticipatamente anche la doppia cessione del quinto. Il tutto, chiaramente, seguendo un iter burocratico prestabilito.

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